martedì 20 dicembre 2011

Fare Ambiente resoconto convegno Campidoglio




Si è tenuto a Roma nei saloni del Museo Capitolino del Campidoglio lo scorso 14 Dicembre il convegno organizzato da FareAmbiente Movimento Ecologista accreditato presso il Ministero dell’Ambiente dal titolo: Salute, Territorio e Turismo. FareAmbiente ricordiamo ha posto tra uno degli obiettivi del 2012 quello della sensibilizzazione della popolazione, con particolare interesse verso i giovani, sul tema della sana alimentazione. - I motivi che ci spingono ad operare in questa direzione dipendono da una duplice considerazione - ha dichiarato il Presidente Nazionale Vincenzo Pepe – “l’aumento esponenziale del numero di cittadini afflitti dal problema dell’obesità e tra questi in aumento bambini e giovani, la necessità di salvaguardare e sviluppare le coltivazioni tradizionali Italiane, consentendo contemporaneamente il mantenimento e l’allargamento delle aree coltivate e quindi presidiate dall’uomo La scienza ha promosso la dieta mediterranea come fattore importante per una vita salutare: gli alimenti principali a cui questa dieta fa riferimento sono prodotti nel nostro territorio o pescati nei nostri mari. Putroppo in Italia cresce la moda del panino con carni e grassi, dei pasti mordi e fuggi, dell’uso di addensanti provenienti dal grasso del latte o da altri maggiormente dannosi, mentre diminuisce il consumo dei cereali, dei legumi, delle verdure e della frutta; il pesce azzurro è sostituito da fritture di pesci congelati di sconosciuta o lontana provenienza e le bevande gassate, hanno soppiantato le spremute di agrumi o i frullati di frutta – ha aggiunto Pepe. Ed ancora improbabili merendine zuccherate hanno soppiantato le marmellate di frutta negli spuntini dei ragazzi. Tutto ciò sta all’origine della obesità, anche infantile, delle alterazioni cardiovascolari, dell’aumento delle patologie legate alla presenza eccessiva di grassi e di zuccheri nella circolazione del sangue: in poche parole ci stiamo avvelenando. Infatti mentre la durata della vita cresce grazie ai progressi della medicina e della chirurgia, la qualità della vita stessa e la capacità di continuare a produrre impegno scendono a vista d’occhio come testimoniano il numero delle patologie trattate dagli ospedali ed il consumo dei farmaci.
Mentre questo fenomeno si espande, parallelamente aumentano gli abbandoni nelle campagne soprattutto nel meridione. Ogni anno spariscono colture tradizionali che hanno caratterizzato i panorami agricoli e le abitudini umane per secoli. In contrasto a ciò aumentano le importazioni di prodotti alimentari sconosciuti sino a pochi decenni orsono, si modificano i sistemi di cottura dei cibi, intervengono con sempre maggiore frequenza le diversificazioni nelle diete di ogni giorno, sulla spinta anche della pubblicità che fortemente interviene su queste scelte grazie agli ampi margini di guadagno che consentono produzioni provenienti dall’estremo oriente o da aree a forte presenza di agricoltura industrializzata.
Contro tutto ciò FareAmbiente ritiene urgente e doveroso impegnarsi in una grande mobilitazione volta a pubblicizzare linee coerenti di alimentazione sana, equilibrata e ricca di sapori, pubblicizzarla tra i giovani, nelle scuole, ma anche all’interno dell’intera società Italiana. Andremo a fare pressione sulle Regioni per fare prevedere menù consequenziali a queste scelte nelle mense scolastiche, ma affronteremo anche il problema delle mense aziendali, mentre cercheremo di convincere bar, ristoranti, luoghi di intrattenimento, ad osservare le regole delle dieta mediterranea che sono anche regole che riguardano i sistemi di cottura ed i condimenti oltre agli alimenti principali, magari esibendo un simbolo che rappresenterà la garanzia per i consumatori e testimonierà questa scelta.
Quindi una grande mobilitazione per la salute, la costituzione di un comitato nazionale di FareAmbiente per il coordinamento delle iniziative e la produzione delle linee guida, comitato che vedrà la presenza di esperti in tutti i settori oltre che dei medici, comitato nazionale a cui si aggiungeranno omologhi comitati regionali ai quali vogliamo presenti, in prima linea assieme agli scienziati, gli agricoltori, gli industriali del settore alimentare ed i ristoratori.



I motivi che ci spingono ad operare in questa direzione ha continuato Antonio Iaconetti Coordinatore per la Calabria – dipendono da una duplice considerazione: l’aumento esponenziale del numero di cittadini afflitti dal problema dell’obesità e tra questi in aumento bambini e giovani e la necessità di salvaguardare e sviluppare le coltivazioni tradizionali Italiane, consentendo contemporaneamente il mantenimento e l’allargamento delle aree coltivate e, quindi, presidiate dall’uomo.” Nel pomeriggio si è poi tenuta la consueta tavola rotonda dove i vari coordinamenti regionali hanno esposto le proprie iniziative da portare avanti per l’anno 2012. La Calabria ha presentato due proposte di legge: la prima riguarda azioni per favorire l’utilizzo delle terre incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate. Tale intervento ha dichiarato Antonio Iaconetti “appare prioritario per diversi motivi; il primo la messa in sicurezza delle terre soggette a rischio idrogeologico, per lo sviluppo della produzione agricola e la creazione di nuovi posti di lavoro per consentire l’applicazione in tutte le Regioni della deroga prevista dal Dlgs. n.28/2011 dando priorità alle politiche agricole rispetto a quelle della produzioni energetiche. La seconda proposta di legge riguarda la modifica dell’articolo 47 della Costituzione, presentata dal Coordinatore Nazionale dei Giovani FareAmbiente Aurelio Longo. Trattasi dell’articolo in materia di accesso del risparmio popolare al riconoscimento dello strumento del microcredito come occasione per lo sviluppo di impresa sostenibile, responsabilità sociale riguardante una sempre maggiore attenzione alla salute individuale ed alla tutela ambientale. Fino ad oggi – ha dichiarato Aurelio Longo – La più importante fonte di finanziamento del microcredito è stata la provenienza istituzionale o bancaria, ma recenti studi hanno dimostrato che l’integrazione del mercato globale e la crescente consapevolezza delle ineguaglianze ed interdipendenze mondiali hanno aumentato in modo significativo il numero degli individui con preferenze sociali e disponibilità a pagare non soltanto per l’inclusione dei più poveri ha concluso Aurelio Longo – ma anche per finanziare progetti ritenuti importanti. quali la tutela ambientale.