domenica 30 dicembre 2012



tartarugafalunga



FareAmbiente



Il 28 dicembre 2012 alle ore 13, il responsabile nazionale di FareAmbiente Salvatore Grillo ha presentato al Procuratore della Repubblica di Roma l’accluso esposto nel quale si chiede l’apertura di una azione legale contro il Governo della repubblica dell’India per il reato di sequestro di persona ed inoltre si richiama l’attenzione sul fatto che l’eventuale rientro dei due Marò italiani in India costituirebbe una prosecuzione di reato e, quindi, ogni azione rivolta al verificarsi di questo evento deve ritenersi nulla mentre per chi intende farla eseguire  si configurerebbe il reato di favoreggiamento. Inoltre nell’esposto il dirigente di FareAmbiente chiede il ritiro cautelativo dei passaporti ai Marò.  

Testo dell’esposto
Ill.mo Sig. Procuratore della Repubblica di Roma

Il sottoscritto Grillo Salvatore domiciliato per questo atto presso la sede dell’Associazione ambientalista FareAmbiente con sede in Roma via Tacito  50,  associazione della quale è responsabile nazionale del dipartimento “diritti civili”, si rivolge alla S.V.I. per presentare un esposto contro i rappresentanti della Repubblica dell’India i quali, come si è appreso dalla stampa e da ampi e particolareggiati servizi televisivi, hanno tenuto in segregazione per parecchi mesi, operando un vero sequestro di persona, due cittadini italiani, arrestati dalle loro forze di polizia dopo averli indotti con l’inganno nel territorio indiano, contestando loro un reato che avrebbero commesso a bordo di una nave italiana che navigava in acque internazionali. 
Ad avviso dello scrivente e della propria associazione, che è portatrice di interessi collettivi riguardanti i valori della libertà, della democrazia e della legalità, i comportamenti delle autorità della citata repubblica sono stati lesivi non solamente dei principi di diritto  internazionale, sanciti dalle organizzazioni a cui sia l’Italia che la Repubblica dell’India fanno parte e sui quali si reggono i rapporti tra i popoli, ma hanno violato il diritto dei nostri due concittadini ad essere sottoposti al giudizio del loro giudice naturale, che in questo caso è quello del loro Paese, cioè la Magistratura italiana.
Alla luce di quanto sopra esposto, ove mai la S.V.I. dovesse convenire con le tesi del sottoscritto, consequenziale sarebbe ritenere illegale qualunque azione si dovesse compiere nei prossimi giorni, anche se discendente da accordi sottoscritti da autorità italiane, accordi che dovrebbero ritenersi nulli se da questi dovesse derivare la continuazione del reato perpetrato dall’autorità Indiana, mentre il loro espletamento verrebbe a configurare una attività sostanzialmente  complice.
Di conseguenza a ciò, piaccia alla S.V.I. di prendere in considerazione l’ipotesi di un intervento atto ad impedire anche il possibile espletamento della volontà personale dei due italiani in questione, ammesso che si dovesse verificare, eventualmente rivolta ad affrontare, per lealtà verso una  parola data, la continuazione di una ingiusta segregazione che, ad avviso del sottoscritto, andrebbe fermata con ogni mezzo, anche con il blocco dei titoli di espatrio, per impedire il ripresentarsi di una condizione di partecipazione passiva alla consumazione di un reato. 
Nella convinzione di avere, con il presente esposto, operato nell’interesse dei valori per i quali il sottoscritto si batte unitamente alla sua associazione,  l’occasione è utile per inviare molti distinti saluti   

Roma 28 dicembre 2012                Salvatore Grillo 




FareAmbiente coordinamento nazionale
via Tacito, 50   00193  Roma
tel e fax: 06/484409
info@fareambiente.it
PEC: presidenzafareambiente@pec.it

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Il 28 dicembre 2012 alle ore 13, il responsabile nazionale di FareAmbiente Salvatore Grillo ha presentato al Procuratore della Repubblica di Roma l’accluso esposto nel quale si chiede l’apertura di una azione legale contro il Governo della repubblica dell’India per il reato di sequestro di persona ed inoltre si richiama l’attenzione sul fatto che l’eventuale rientro dei due Marò italiani in India costituirebbe una prosecuzione di reato e, quindi, ogni azione rivolta al verificarsi di questo evento deve ritenersi nulla mentre per chi intende farla eseguire  si configurerebbe il reato di favoreggiamento. Inoltre nell’esposto il dirigente di FareAmbiente chiede il ritiro cautelativo dei passaporti ai Marò.  

Testo dell’esposto
Ill.mo Sig. Procuratore della Repubblica di Roma

Il sottoscritto Grillo Salvatore domiciliato per questo atto presso la sede dell’Associazione ambientalista FareAmbiente con sede in Roma via Tacito  50,  associazione della quale è responsabile nazionale del dipartimento “diritti civili”, si rivolge alla S.V.I. per presentare un esposto contro i rappresentanti della Repubblica dell’India i quali, come si è appreso dalla stampa e da ampi e particolareggiati servizi televisivi, hanno tenuto in segregazione per parecchi mesi, operando un vero sequestro di persona, due cittadini italiani, arrestati dalle loro forze di polizia dopo averli indotti con l’inganno nel territorio indiano, contestando loro un reato che avrebbero commesso a bordo di una nave italiana che navigava in acque internazionali. 
Ad avviso dello scrivente e della propria associazione, che è portatrice di interessi collettivi riguardanti i valori della libertà, della democrazia e della legalità, i comportamenti delle autorità della citata repubblica sono stati lesivi non solamente dei principi di diritto  internazionale, sanciti dalle organizzazioni a cui sia l’Italia che la Repubblica dell’India fanno parte e sui quali si reggono i rapporti tra i popoli, ma hanno violato il diritto dei nostri due concittadini ad essere sottoposti al giudizio del loro giudice naturale, che in questo caso è quello del loro Paese, cioè la Magistratura italiana.
Alla luce di quanto sopra esposto, ove mai la S.V.I. dovesse convenire con le tesi del sottoscritto, consequenziale sarebbe ritenere illegale qualunque azione si dovesse compiere nei prossimi giorni, anche se discendente da accordi sottoscritti da autorità italiane, accordi che dovrebbero ritenersi nulli se da questi dovesse derivare la continuazione del reato perpetrato dall’autorità Indiana, mentre il loro espletamento verrebbe a configurare una attività sostanzialmente  complice.
Di conseguenza a ciò, piaccia alla S.V.I. di prendere in considerazione l’ipotesi di un intervento atto ad impedire anche il possibile espletamento della volontà personale dei due italiani in questione, ammesso che si dovesse verificare, eventualmente rivolta ad affrontare, per lealtà verso una  parola data, la continuazione di una ingiusta segregazione che, ad avviso del sottoscritto, andrebbe fermata con ogni mezzo, anche con il blocco dei titoli di espatrio, per impedire il ripresentarsi di una condizione di partecipazione passiva alla consumazione di un reato. 
Nella convinzione di avere, con il presente esposto, operato nell’interesse dei valori per i quali il sottoscritto si batte unitamente alla sua associazione,  l’occasione è utile per inviare molti distinti saluti   

Roma 28 dicembre 2012                Salvatore Grillo 




FareAmbiente coordinamento nazionale
via Tacito, 50   00193  Roma
tel e fax: 06/484409
info@fareambiente.it
PEC: presidenzafareambiente@pec.it

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mercoledì 26 dicembre 2012

REGIONE: FARE AMBIENTE, CONSIGLIO VARI PROGETTO AREE INCOLTE


       (ANSA) - CATANZARO, 26 DIC - ''Tra gli effetti che la crisi
economica sta generando vi e' anche quello di un ritorno
all'attivita' agricola che negli ultimi decenni aveva segnato il
passo per cedere spazi e fette dell'economia agli insediamenti
industriali ed al terziario. Le istituzioni non devono farsi
trovare impreparate nelle azioni di sostegno ed assistenza a
questa nuova tendenza che coinvolge anche i giovani, soprattutto
in una regione come la Calabria dove il settore primario ha
sempre ugualmente costituito un comparto trainante per lo
sviluppo''. Lo afferma, in una nota, il coordinatore regionale
di Fare Ambiente, Antonio Iaconetti.
  ''Per questo - aggiunge - auspico che il Consiglio regionale
possa inserire ai primi punti dell'agenda politica la
discussione e l'approvazione del progetto di Legge redatto da
Fare Ambiente Calabria e depositato nella massima assise
calabrese per mezzo del consigliere Rosario Mirabelli''.
  ''Si tratta di una norma - dice ancora Iaconetti, estensore
della proposta - che recepisce i principi fissati dalla Legge
nazionale 440 del 1978 che fissa i criteri direttivi per il
recupero produttivo delle terre, lasciando alle Regioni la
determinazione delle procedure per l'attuazione della stessa.
L'obiettivo e' quello di monitorare le aree incolte ed
abbandonate e favorirne lo sfruttamento per la produzione che
avrebbe il duplice effetto di offrire opportunita' occupazionali
e di risistemare territori altrimenti esposti al rischio
idrogeologico''.
  ''Non ho dubbi - conclude Iaconetti - che il presidente del
Consiglio regionale, Francesco Talarico, percependo l'importanza
di questo provvedimento, accogliera' l'appello di Fare Ambiente
adoperandosi per accelerare l'iter burocratico per la sua
approvazione''. (ANSA).
26 dicembre 2012

Con il ritorno all' agricoltura combattiamo la crisi


Crisi economica e ritorno ai lavori della terra

Antonio Iaconetti di Fare Ambiente sul ritorno all’agricoltura
Tra gli effetti che la crisi economica sta generando vi è anche quello di un ritorno all’attività agricola che negli ultimi decenni aveva segnato il passo per cedere spazi e fette dell’economia agli insediamenti industriali ed al terziario.

Le istituzioni non devono farsi trovare impreparate nelle azioni di sostegno ed assistenza a questa nuova tendenza che coinvolge anche i giovani, soprattutto in una regione come la Calabria dove il settore primario ha sempre ugualmente costituito un comparto trainante per lo sviluppo.
Per questo auspico che il consiglio regionale possa inserire ai primi punti dell’agenda politica la discussione e l’approvazione di un progetto di Legge redatto da Fare Ambiente Calabria e depositato nella massima assise calabrese per mezzo del consigliere Rosario Mirabelli».
E’ quanto si legge in una nota a firma del Coordinatore Regionale di Fare Ambiente Calabria Antonio Iaconetti.
«Si tratta di una norma – spiega Iaconetti, estensore della proposta – che recepisce i principi fissati dalla Legge nazionale 440/1978 che fissa i criteri direttivi per il recupero produttivo delle terre, lasciando alle Regioni la determinazione delle procedure per l'attuazione della stessa.
L’obiettivo è quello di monitorare le aree incolte ed abbandonate e favorirne lo sfruttamento per la produzione che avrebbe il duplice effetto di offrire opportunità occupazionali e di risistemare territori altrimenti esposti al rischio idrogeologico.
Non ho dubbi – conclude Iaconetti - che il presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico, percependo l’importanza di questo provvedimento, accoglierà l’appello di Fare Ambiente adoperandosi per accelerare l’iter burocratico di approvazione del provvedimento che il nostro movimento ecologista ha proposto».
26/12/2012

Con il ritorno all' agricoltura


Crisi economica e ritorno ai lavori della terra

Antonio Iaconetti di Fare Ambiente sul ritorno all’agricoltura
Tra gli effetti che la crisi economica sta generando vi è anche quello di un ritorno all’attività agricola che negli ultimi decenni aveva segnato il passo per cedere spazi e fette dell’economia agli insediamenti industriali ed al terziario.

Le istituzioni non devono farsi trovare impreparate nelle azioni di sostegno ed assistenza a questa nuova tendenza che coinvolge anche i giovani, soprattutto in una regione come la Calabria dove il settore primario ha sempre ugualmente costituito un comparto trainante per lo sviluppo.
Per questo auspico che il consiglio regionale possa inserire ai primi punti dell’agenda politica la discussione e l’approvazione di un progetto di Legge redatto da Fare Ambiente Calabria e depositato nella massima assise calabrese per mezzo del consigliere Rosario Mirabelli».
E’ quanto si legge in una nota a firma del Coordinatore Regionale di Fare Ambiente Calabria Antonio Iaconetti.
«Si tratta di una norma – spiega Iaconetti, estensore della proposta – che recepisce i principi fissati dalla Legge nazionale 440/1978 che fissa i criteri direttivi per il recupero produttivo delle terre, lasciando alle Regioni la determinazione delle procedure per l'attuazione della stessa.
L’obiettivo è quello di monitorare le aree incolte ed abbandonate e favorirne lo sfruttamento per la produzione che avrebbe il duplice effetto di offrire opportunità occupazionali e di risistemare territori altrimenti esposti al rischio idrogeologico.
Non ho dubbi – conclude Iaconetti - che il presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico, percependo l’importanza di questo provvedimento, accoglierà l’appello di Fare Ambiente adoperandosi per accelerare l’iter burocratico di approvazione del provvedimento che il nostro movimento ecologista ha proposto».
26/12/2012

Con


Crisi economica e ritorno ai lavori della terra

Antonio Iaconetti di Fare Ambiente sul ritorno all’agricoltura
Tra gli effetti che la crisi economica sta generando vi è anche quello di un ritorno all’attività agricola che negli ultimi decenni aveva segnato il passo per cedere spazi e fette dell’economia agli insediamenti industriali ed al terziario.

Le istituzioni non devono farsi trovare impreparate nelle azioni di sostegno ed assistenza a questa nuova tendenza che coinvolge anche i giovani, soprattutto in una regione come la Calabria dove il settore primario ha sempre ugualmente costituito un comparto trainante per lo sviluppo.
Per questo auspico che il consiglio regionale possa inserire ai primi punti dell’agenda politica la discussione e l’approvazione di un progetto di Legge redatto da Fare Ambiente Calabria e depositato nella massima assise calabrese per mezzo del consigliere Rosario Mirabelli».
E’ quanto si legge in una nota a firma del Coordinatore Regionale di Fare Ambiente Calabria Antonio Iaconetti.
«Si tratta di una norma – spiega Iaconetti, estensore della proposta – che recepisce i principi fissati dalla Legge nazionale 440/1978 che fissa i criteri direttivi per il recupero produttivo delle terre, lasciando alle Regioni la determinazione delle procedure per l'attuazione della stessa.
L’obiettivo è quello di monitorare le aree incolte ed abbandonate e favorirne lo sfruttamento per la produzione che avrebbe il duplice effetto di offrire opportunità occupazionali e di risistemare territori altrimenti esposti al rischio idrogeologico.
Non ho dubbi – conclude Iaconetti - che il presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico, percependo l’importanza di questo provvedimento, accoglierà l’appello di Fare Ambiente adoperandosi per accelerare l’iter burocratico di approvazione del provvedimento che il nostro movimento ecologista ha proposto».
26/12/2012

Crisi economica e ritorno ai lavori della terra

Antonio Iaconetti di Fare Ambiente sul ritorno all’agricoltura
Tra gli effetti che la crisi economica sta generando vi è anche quello di un ritorno all’attività agricola che negli ultimi decenni aveva segnato il passo per cedere spazi e fette dell’economia agli insediamenti industriali ed al terziario.

Le istituzioni non devono farsi trovare impreparate nelle azioni di sostegno ed assistenza a questa nuova tendenza che coinvolge anche i giovani, soprattutto in una regione come la Calabria dove il settore primario ha sempre ugualmente costituito un comparto trainante per lo sviluppo.
Per questo auspico che il consiglio regionale possa inserire ai primi punti dell’agenda politica la discussione e l’approvazione di un progetto di Legge redatto da Fare Ambiente Calabria e depositato nella massima assise calabrese per mezzo del consigliere Rosario Mirabelli».
E’ quanto si legge in una nota a firma del Coordinatore Regionale di Fare Ambiente Calabria Antonio Iaconetti.
«Si tratta di una norma – spiega Iaconetti, estensore della proposta – che recepisce i principi fissati dalla Legge nazionale 440/1978 che fissa i criteri direttivi per il recupero produttivo delle terre, lasciando alle Regioni la determinazione delle procedure per l'attuazione della stessa.
L’obiettivo è quello di monitorare le aree incolte ed abbandonate e favorirne lo sfruttamento per la produzione che avrebbe il duplice effetto di offrire opportunità occupazionali e di risistemare territori altrimenti esposti al rischio idrogeologico.
Non ho dubbi – conclude Iaconetti - che il presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico, percependo l’importanza di questo provvedimento, accoglierà l’appello di Fare Ambiente adoperandosi per accelerare l’iter burocratico di approvazione del provvedimento che il nostro movimento ecologista ha proposto».
26/12/2012

Crisi economica e ritorno ai lavori della terra

Antonio Iaconetti di Fare Ambiente sul ritorno all’agricoltura
Tra gli effetti che la crisi economica sta generando vi è anche quello di un ritorno all’attività agricola che negli ultimi decenni aveva segnato il passo per cedere spazi e fette dell’economia agli insediamenti industriali ed al terziario.

Le istituzioni non devono farsi trovare impreparate nelle azioni di sostegno ed assistenza a questa nuova tendenza che coinvolge anche i giovani, soprattutto in una regione come la Calabria dove il settore primario ha sempre ugualmente costituito un comparto trainante per lo sviluppo.
Per questo auspico che il consiglio regionale possa inserire ai primi punti dell’agenda politica la discussione e l’approvazione di un progetto di Legge redatto da Fare Ambiente Calabria e depositato nella massima assise calabrese per mezzo del consigliere Rosario Mirabelli».
E’ quanto si legge in una nota a firma del Coordinatore Regionale di Fare Ambiente Calabria Antonio Iaconetti.
«Si tratta di una norma – spiega Iaconetti, estensore della proposta – che recepisce i principi fissati dalla Legge nazionale 440/1978 che fissa i criteri direttivi per il recupero produttivo delle terre, lasciando alle Regioni la determinazione delle procedure per l'attuazione della stessa.
L’obiettivo è quello di monitorare le aree incolte ed abbandonate e favorirne lo sfruttamento per la produzione che avrebbe il duplice effetto di offrire opportunità occupazionali e di risistemare territori altrimenti esposti al rischio idrogeologico.
Non ho dubbi – conclude Iaconetti - che il presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico, percependo l’importanza di questo provvedimento, accoglierà l’appello di Fare Ambiente adoperandosi per accelerare l’iter burocratico di approvazione del provvedimento che il nostro movimento ecologista ha proposto».
26/12/2012