La questione dei cinghiali,
afferma Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente Calabria, da emergenza
puó trasformarsi in una risorsa in grado di valorizzare ed arricchire i
prodotti del nostro patrimonio agroalimentare, tanto e sempre più apprezzato in
Italia e all’estero .
Da più parti si sente parlare di abbattimenti
selettivi dei cinghiali - che oramai hanno invaso non solo il nostro territorio-
e di altre iniziative fini a se stesse
che mirano all’abbattimento c.d. selettivo dei capi in eccesso che sempre più devastano
i campi dei nostri agricoltori e rappresentano, anche, un serio pericolo
alla incolumità delle persone.
Allora, continua Iaconetti, perché non valorizzare questa emergenza facendone una opportunità di crescita per il nostro territorio, catturando i cinghiali considerati in eccesso e, dopo gli opportuni accertamenti sanitari, non farne salumi?
Magari a marchio DOP – IGP, affidandone la gestione, la trasformazione e la successiva commercializzazione all’ARSAC, Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura in Calabria, Ente che nel suo statuto ha, come compito istituzionale, non solo l’elaborazione e la realizzazione di progetti di sviluppo in agricoltura, ma anche quella di provvedere alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari.
Con tale iniziativa, prosegue Iaconetti nella sua nota, si darebbe una concreta soluzione al problema, contenendo gli ungulati nei limiti sostenibili e, dall’altro, si darebbe slancio all’economia della nostra regione con la creazione di un nuovo salume a marchio Calabria.
Allora, continua Iaconetti, perché non valorizzare questa emergenza facendone una opportunità di crescita per il nostro territorio, catturando i cinghiali considerati in eccesso e, dopo gli opportuni accertamenti sanitari, non farne salumi?
Magari a marchio DOP – IGP, affidandone la gestione, la trasformazione e la successiva commercializzazione all’ARSAC, Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura in Calabria, Ente che nel suo statuto ha, come compito istituzionale, non solo l’elaborazione e la realizzazione di progetti di sviluppo in agricoltura, ma anche quella di provvedere alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari.
Con tale iniziativa, prosegue Iaconetti nella sua nota, si darebbe una concreta soluzione al problema, contenendo gli ungulati nei limiti sostenibili e, dall’altro, si darebbe slancio all’economia della nostra regione con la creazione di un nuovo salume a marchio Calabria.
Tale attività, di trasformazione e commercializzazione,
di un prodotto prelibato e ricercato, quale appunto è il salume di cinghiale, oltre
a dare nuovo impulso ad un settore
strategico per la nostra regione,sarà
certamente in grado di apportare, quindi, un valore aggiunto al già ricco paniere
agroalimentare della nostra regione-
Non ultimo la nuova attività poterà un
contributo salutare al nostro asfittico sistema economico con la creazione di
nuovi posti di lavoro.
Conclude Iaconetti, il quale a giorni formalizzerà la
proposta agli organismi regionali competenti, a ben vedere da una emergenza si può certamente
trarne dei vantaggi concreti e duraturi.
COSENZA, 01-09-2018
IL COORDINATORE REGIONARE FARE AMBIENTE
Avv. Antonio Iaconetti