lunedì 5 marzo 2012

Costa Concordia: Fare Ambiente estromessa dall’incidente probatorio

Assistiamo increduli alla decisione assunta dal gip Valeria Montesarchio che ha estromesso le Associazioni e gli Enti dall’udienza di incidente probatorio del naufragio della “Costa Concordia” asserendo la mancata contestazione del reato ambientale. È inaccettabile che le associazioni esponenziali portatrici di interessi diffusi non possano partecipare a questa essenziale fase di accertamento delle verità, veicolando gli specifici valori di cui sono portatori. La vicenda in esame rappresenta uno spaccato di come un errore – colposo o meno come si dovrà accertare – possa incidere enormemente nella qualità della vita degli individui, violati nel loro “interesse all’Ambiente” nella sua più ampia e completa accezione di matrice costituzionale. La questione, che già presenta una riconosciuta complessità tecnica, assume molteplici ed imprevedibili sfaccettature che meritano un’accurata e completa analisi, persino in relazione alla formulazione dell’imputazione stessa, emergendo potenziali nuovi capi e possibili responsabili nel corso dello svolgimento delle indagini preliminari. La partecipazione degli enti portatori di interessi diffusi non può che portare un evidente giovamento all’attività della magistratura, anche in considerazione della finalità stessa dell’incidente probatorio che è finalizzato alla piena comprensione della dinamica della condotta e nell’accertamento dei fatti, frustrando altrimenti la stessa ragione dell’istituto della costituzione di parte civile riconosciuta alle Associazioni ambientaliste. Avv. Peter Lewis Geti Avv. Antonio Iaconetti Avv. Danilo Ferrante Pool legali Fare Ambiente