Caro
Vittorio,
Altre volte ho apprezzato le tue prese di posizioni anche,
sui Bronzi, nei confronti dei quali siamo stati sempre mentalmente aperti, sia
come Fare Ambiente che come calabresi per trasferire in esposizione i Guerrieri di
Riace in altre località quali ambasciatore della nostra terra di Calabria.
Queste cose le abbiamo anche scritte.
Cosa che invece non possiamo accettare e che tu, parli male della Calabria insultando la gente
che ci vive.
Che dire poi della tua frase infelice che “ la Calabria non è
in Italia” .
Solo per ricordarti, ma questo tu dovresti ben saperlo: l’Italia che non sarebbe esistita
se non ci fosse stata la Calabria.
« La regione, che ora chiamasi
Italia, anticamente tennero gli Enotri;
un certo tempo il loro re era Italo, e allora mutarono il loro nome in Itali; succedendo ad Italo Morgete, furono detti Morgeti; dopo venne un Siculo, che divise le genti, che furono quindi Morgeti e Siculi; e Itali furono quelli che erano Enotri » |
Dal re Italo, quindi, deriverebbe il nome Italia: dato prima alla regione
corrispondente al suo regno, ovvero a quasi tutta la Calabria e successivamente, a tutta la penisola, come narrano Tucidide, Aristotele, Antioco di Siracusa e Strabone.
Non senza un pizzico d’orgoglio
voglio ricordare ai più, ed anche e soprattutto
ai miei conterranei, i quali devono riscoprire l’orgoglio di essere
Calabresi, che la nostra terra era il cuore pulsante della Magna Grecia.
“ La cultura fu il fiore all’occhiello della Magna
Grecia ed ogni città aveva almeno una
biblioteca e svariati centri per lo studio delle arti, della filosofia,
dell’ingegneria e della medicina. Basti pensare a personaggi come Pitagora,
Filippo di Medma (segretario particolare di Platone), Nosside (poetessa locrese) ed il medico
Alcmeone, fondatore insieme ad Ippocrate della medicina moderna, che intuì per
primo la funzione di comando sul corpo operata dal cervello.
Oltre alle scienze ed alle arti anche lo sport fu un campo di eccellenza per le città calabresi della Magna Grecia: ricordiamo ad esempio il pugilatore Milone da Crotone, che detiene tuttora il record di 5 ori olimpici in 5 edizioni diverse. Gli atleti crotoniati erano celebrati come divinità….”
Oltre alle scienze ed alle arti anche lo sport fu un campo di eccellenza per le città calabresi della Magna Grecia: ricordiamo ad esempio il pugilatore Milone da Crotone, che detiene tuttora il record di 5 ori olimpici in 5 edizioni diverse. Gli atleti crotoniati erano celebrati come divinità….”
La Magna Grecia, possiamo dirlo con orgoglio, influenzò e permeò la cultura ed il sapere dell’
Europa intera.
Come vedi, Vittorio, la Calabria ha dato tanto
all’Italia ed all’Europa, anche se lo stesso noi non possiamo dire dell’Italia
e dell’Europa !!!
Nonostante ciò, mai abbiamo
rinnegato la nostra Patria anche quando, in nome dell’Unità, ci hanno depredato
dei nostri tesori, delle nostre ricchezze e delle nostre fabbriche, anche
quando hanno messo a ferro e fuoco i
nostri villaggi, ucciso i nostri uomini e violentato le nostre donne.
Imposto le loro tasse e le loro
leggi.
Abbiamo continuato a dirci italiani
e a morire fieri ed orgogliosi al grido di Viva l’Italia.
Ed
affinché nessuno dimentichi, neanche
Sgarbi, concludo questi miei brevi e confusi pensieri, con le parole di Giovan
Battista Vico: "Quando Roma era
un villaggio di pastori, a Crotone insegnava Pitagora".
Orgoglioso e fiero grido viva la Calabria, viva i
Calabresi.
Cosenza, 12.11.2014
IL responsabile di Fare Ambiente Calabria
Avv. Antonio Iaconetti