venerdì 18 giugno 2010

Non un MARE da BERE ma un MARE da AMARE




"Anche il Procuratore Eugenio Facciolla ha sgombrato il campo da ogni equivoco, affermando che non vi sono navi dei veleni al largo delle coste calabresi, intervenendo ieri ad Amantea al convegno dibattito della Fidapa “Mare ultimo Eden”".
Lo afferma in una nota Antonio iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente Calabria.
"Nelle ultime settimane, alle porte della stagione estiva, i soliti noti, senza uno straccio di prova in mano sono tornati a parlare di inquinamento dei nostri mari, di rifiuti radioattivi nascosti in profondità, di scorie disseminate tra il Tirreno e lo Jonio calabrese, screditando la nostra regione e danneggiando il settore turistico, oltre a quello della pesca.
Se il nostro mare non è cristallino – aggiunge Iaconetti – non è certo per qualche fantomatica storia raccontata da non meglio identificati collaboratori di giustizia, ma per l’assenza di una efficace politica di gestione del ciclo delle acque e per le carenze che si registrano nella manutenzione e nel funzionamento dei depuratori. Siamo convinti che con l’insediamento del governo Scopelliti ci sarà un incisivo cambio di rotta ed una maggiore attenzione per il nostro mare e le nostre coste.
Per avere non un mare da bere ma un mare da amare".

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