mercoledì 4 novembre 2009

Intervento alla Camera dei Deputati dell'On. Mario Tassone su Fare Ambiente Calabria


Seduta n° 240 del 28.10.09

Intervento dell’On. Mario Tassone

MARIO TASSONE. Signor Presidente, vorrei richiamare la sua attenzione su una manifestazione che si svolgerà domani mattina, proprio davanti alla Camera, e a cui poi seguirà anche una conferenza stampa, di FareAmbiente, un'organizzazione che si interessa di ambiente con grande equilibrio, grande motivazione, e soprattutto con grande capacità di analizzare e portare avanti anche i progetti che riguardano il territorio. Vorrei segnalare anche alla sua attenzione, e questo sarà oggetto di una interrogazione parlamentare che presenterò insieme al collega Zinzi, che nella manifestazione che si è tenuta ad Amantea il 24 ottobre sui problemi che riguardano quei territori, soprattutto con riferimento alle «navi dei veleni», come sono state comunemente chiamate, a questa associazione FareAmbiente e ai suoi esponenti è stato impedito da parte di alcuni gruppuscoli che si richiamano ai no global di rilasciare un'intervista alla RAI nello spazio della trasmissione Ambiente Italia. Al bravo giornalista Musumeci della RAI e al cameraman è stato impedito letteralmente di realizzare questa intervista. Noi siamo impegnati da tanto tempo anche sui temi dell'ambiente, del territorio, contro ogni tipo di violenza: la violenza della natura, ma soprattutto la violenza dell'uomo.
Mi dispiace che in una manifestazione che doveva richiamare l'attenzione - come ha fatto, del resto, perché vi è stata una grande partecipazione di amministratori e di cittadini e per noi era presente anche l'onorevole Occhiuto - si sia verificato questo fatto increscioso che certamente crea sempre più un grande rammarico e una grande amarezza non soltanto per noi calabresi, ma anche per la gran parte del Paese. C'è qualcuno che ancora strumentalizza anche i temi dell'ambiente per portare avanti disegni che certamente non vanno in direzione dell'equilibrio o dello sviluppo, ma che cercano di mettere in pericolo e in discussione i cardini su cui si deve reggere la convivenza civile.

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