Fare ambiente sulla Corte dei Conti
La relazione di Quirino Lorelli apre uno spaccato inquietante sull’inefficienza delle pubbliche amministrazioni calabresi. Ma inquietante non vuol dire inedito perché i risultati dei comportamenti di comuni e province sono sotto gli occhi di tutti. Tranne poche, rarissime eccezioni, l’inefficienza e il mancato coordinamento delle amministrazioni territoriali, ribaditi dalla Corte dei Conti, sono la regola del ciclo calabrese dei rifiuti. A questo punto, non può non sorgere un interrogativo: il commissariamento è stata una semplice scusa per coprire una semplice inefficienza amministrazioni calabresi, oppure questo “sistema” di sperperi è stato voluto? Lascio ai lettori la risposta Ma ora è giunto il momento di correre ai ripari. I cittadini calabresi hanno pagato e pagano troppo, in termini finanziari e ambientali, questo stato di cose. Si è dovuto assistere al crack delle società miste e alle indagini della Commissione ecomafie per capire la drammaticità della nostra situazione. La costruzione di un secondo termovalorizzatore in provincia di Cosenza ormai è una necessità improcrastinabile. Ma quest’iniziativa, che speriamo di veder realizzata in tempi brevi, non basta, noi di Fare ambiente aggiungiamo la proposta di integrare lo smaltimento per combustione con la raccolta differenziata e con una serie di “digestori” di rifiuti nei vari Ato, in modo da ridurre al massimo l’impatto ambientale del ciclo dei rifiuti. Le proposte di Fare ambiente non si fermano qui: Abbiamo preparato un disegno di legge per istituire una procura speciale che indaghi sui reati ambientali e stiamo vagliando l’ipotesi di alcuni strumenti giuridici per responsabilizzare gli enti pubblici inadempienti, introducendo nel nostro ordinamento delle forme di responsabilità oggettiva per i danni ambientali.
Antonio Iaconetti
Responsabile regionale di Fare Ambiente
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