giovedì 6 marzo 2014

La fiction "Il Giudice Meschino" manda un messaggio negativo sulla Calabria


«Insieme ai sentimenti di orgoglio per il successo della fiction "Il Giudice Meschino", girato in Calabria da un calabrese, Carlo Carlei, e tratto dal romanzo di un altro calabrese, Mimmo Cangemi, non posso fare a meno di esprimere anche tutta l'amarezza mia e degli altri ambientalisti della mia regione, per il messaggio negativo che traspare dalle due puntate interpretate da Luca Zingaretti e Luisa Ranieri, che la Calabria è pattumiera d'Italia, terra di veleni e di 'ndrangheta. Non è così. E' anche, anzi soprattutto la terra dei due mari, dei panorami mozzafiato, del mare incontaminato, delle colline rigogliose, dei monti innevati, dei buoni prodotti tipici della nostra agricoltura e dei nostri allevamenti». Lo ha detto Antonio Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente Calabria, dialogando con i giornalisti quest'oggi nella sala stampa della Camera dei Deputati, nel corso della presentazione del rapporto 2013 sui Beni Culturali. «Purtroppo - ha aggiunto l'esponente di Fare Ambiente - questo aspetto non è emerso né la pellicola ha offerto sequenze che mettessero in luce lo splendore delle riviere reggine. Il quadro a tinte fosche dipinto dalla fiction è soltanto in parte mitigato dall'ottimo lavoro che il presidente Scopelliti sta onducendo sotto il profilo della promozione turistica. Veicolare insieme ad Alitalia l'immagine dei Bronzi di Riace - ha concluso Iaconetti - è un'intuizione brillante che certamente porterà benefici all'industria turistica calabrese. Accanto a queste iniziative però, è necessario mettere in campo ogni azione utile per conservare intatto il paesaggio, che rappresenta il vero patrimonio della nostra regione».

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