Comunicato
Stampa 4 del 2014
“Se vi fosse stato il benché minimo rischio per la sicurezza,
nessuna azienda privata avrebbe mai
investito tempo e risorse nel progetto di trivellazione del Marsili al largo delle coste del
Tirreno meridionale, per sfruttare l’energia geotermica
derivante dal flusso idrico di origine vulcanica.
Per questo, la nostra posizione è distante e contraria rispetto a
quelle di chi è impegnato ad alimentare le solite campagne dell’allarmismo a tutti i costi,
generando timori che allo stato attuale sono assolutamente ingiustificati”.
Lo afferma in una nota il Antonio Iaconetti, responsabile per la Calabria del
Movimento Ecologista Europeo Fare Ambiente, in merito alle ricerche condotte
dalla Eurobuilding spa e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
nell’ambito del progetto “Tirreno 1” finalizzato a sfruttare i fluidi
geotermici del Marsili per la produzione di energia.
“Riuscire a sfruttare il flusso idrico del Marsili significa poter
contare su una fonte energetica economica e pulita con cui soppiantare almeno
in parte quella prodotta con altre centrali, a gas o a carbone o quella
importata da altri paesi con gravi ripercussioni per le nostre bollette. Per
questo, guardiamo con interesse e senza preconcetti a questo progetto.
Naturalmente, se con il prosieguo delle operazioni dovessero
emergere nuovi elementi tali da avvalorare l’ipotesi di un concreto rischio per
l’ambiente, saremo i primi a mobilitarci per l’immediata interruzione delle
trivellazioni”.
Cosenza, 12.04.2014
Dal Coordinamento regionale Fare
Ambiente
Nessun commento:
Posta un commento