venerdì 4 marzo 2011

Alcune considerazioni sulla Metropolitana leggera



Non hanno torto coloro che ricordano l’avvio del lungo iter relativo alla metropolitana leggera Cosenza-Rende-Unical. Se ne parla dal 1999. Se ne parla, appunto. Per anni si è andati avanti con proclami, dibattiti, convegni, incontri, confronti, senza approdare a nulla. Oggi invece il Presidente Scopelliti e la sua classe dirigente, hanno assunto impegni ufficiali e precisi individuando per la metropolitana fondi disponibili e date certe di realizzazione dell’opera. La differenza è sostanziale.
Ieri si trattava di una fantomatica infrastruttura, adesso possiamo dire che sarà presto consegnata alla città, con grandi benefici anche sotto il profilo ambientale.
L’auspicio è che non si perda questa occasione per ampliare gli orizzonti e pensare ad un ampliamento delle prospettive di mobilità per i tanti centri che gravitano intorno all’area urbana, da collegare all’asse di trasporto della metropolitana, così da scongiurare il rischio di marginalizzare territori importanti adiacenti al capoluogo, come San Fili, vicinissima all’Università ma non inclusa nel progetto.
Un’area urbana basata su collegamenti efficienti non può, non deve generare un sistema a due velocità. La risposta che ora occorre dare ai non pochi cittadini che abitano attorno al quadrilatero Rende-Cosenza-Castrolibero-Montalto è di vitale importanza, perché riguarda il futuro e si gioca tutta sui trasporti. Pensare uno sviluppo a cerchi concentrici è impossibile. Occorre ormai ragionare in termini di rete. Anche a questa sfida i realizzatori della Metropolitana saranno chiamati a rispondere.

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