«Procedere
al posizionamento di nuove barriere nelle aree antistanti la scogliera di
Coreca non è la migliore soluzione per salvaguardare questo tratto di litorale
di grande valenza paesaggistica e che, pertanto, come si legge anche nella
relazione tecnico-economica del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria,
richiede un intervento che induca il minore impatto visivo possibile».
Lo
sostiene il Movimento ecologista europeo FareAmbiente, rappresentato da Antonio
Iaconetti e da Aurelio Longo ai recenti incontri ospitati ad Amantea alla
presenza delle istituzioni locali, con l’obiettivo di trovare una soluzione
concordata per contrastare per contrastare il fenomeno dell’erosione costiera
che interessa quest’area del basso Tirreno cosentino.
«I
tecnici invece – proseguono i rappresentanti di FareAmbiente – quegli stessi
tecnici che nel recente passato, si sono occupati della questione ricevendo
incarichi per chiamata diretta e non per concorso, e mettendo in atto
espedienti costosi che non hanno affatto mitigato la situazione, laddove non
l’hanno addirittura peggiorata, continuano a propinarci l’idea di posizionare
barriere emerse ad un centinaio di metri dalla spiaggia.
Come
se non bastasse – aggiungono Iaconetti e Longo - nel progetto è previsto anche un
ripascimento protetto dell’area intorno lo scoglio di Coreca utilizzando un
volume di sabbia da prelevare nel letto del fiume Oliva, quella stessa sabbia ancora
oggetto di indagini da parte della procura di Paola per la sospetta presenza di
rifiuti tossici e radioattivi.
Per
questo – concludono i due esponenti di FareAmbiente – ci appelliamo al buon
senso del sindaco di Amantea e delle altre istituzioni coinvolte, affinché
questo progetto scellerato venga completamente accantonato e si guardi invece
ad altre tecniche innovative e risolutive che altrove sono state sperimentate
con successo com’è accaduto, ad esempio, a Tropea, dove è stata realizzata una
efficace barriera soffolta. Parteciperemo domani, sabato 13 settembre, al
consiglio comunale straordinario indetto ad Amantea, per offrire il nostro
contributo e proporre soluzioni alternative che possano essere risolutive per
un’area che ha buone possibilità di diventare un’area SIC (Sito di Interesse
Comunitario) con rilevanti e positivi benefici per l’industria turistica».
12
settembre 2014
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