“Il controllo sanitario quotidiano del pescato nei mari del Tirreno cosentino, che ne certifichi la perfetta salubrità, potrebbe garantire il prosieguo dell’attività lavorativa dei pescatori e rassicurare i consumatori in merito alla qualità del prodotto ittico”.
La proposta viene avanzata da Antonio Iaconetti, esponente di Calabria Riformista e coordinatore regionale della Calabria di Fare Ambiente.
“L’allarmismo sollevato dopo il rinvenimento della Cunsky, meglio nota come nave dei veleni, inabissatasi al largo di Cetraro, ha determinato un crollo verticale del consumo del pesce e la grave crisi di un settore, quello ittico, che rappresenta la fonte di sostentamento per migliaia di famiglie.
L’Azienda Sanitaria Provinciale ha gli strumenti per contrastare tale allarmismo, attraverso l’organizzazione di un sistema di monitoraggio con cui verificare la presenza o meno di sostanze nocive sul pescato e che fornisca dati certi ed incontrovertibili.
Peraltro, giunge notizia che il pesce viene ugualmente messo sul mercato da operatori che giungono da regioni vicine.
Auspichiamo che tale proposta non rimanga inascoltata, nell’attesa che sull’intera vicenda possa essere finalmente stabilità tutta la verità”.
23 ottobre 2009
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