E’ quanto sostiene Antonio Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente.
Siamo convinti che il Ministero dell’Ambiente attiverà tempestivamente ogni iniziativa per scongiurare che ciò accada e che allargherà le proprie indagini per capire se altre situazioni analoghe, altrettanto pericolose, interessino il resto del territorio ed abbiano inciso sull’alto tasso di tumori registrati negli ultimi anni in particolare nella zona di Amantea. Ma serve fare chiarezza sui motivi che hanno ritardato la drammatica scoperta.
I cittadini che per anni hanno vissuto sulle coste del Tirreno cosentino e che si sono bagnati in quell’acqua a rischio di avvelenamento, hanno il diritto di sapere>.
14 settembre 2009
http://www.diritto-oggi.it/archives/00043629.html
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