mercoledì 16 settembre 2009

Relazione convegno Fare ambiente e Famiglie d'Italia

Fare Ambiente e Famiglie d’Italia –Vibo 28.02.2009
Le società democratiche affermano il diritto fondamentale di ogni persona a vivere in un ambiente sano e sicuro; e pure oggi la fruizione di tale diritto è resa difficile dalle oggettive condizioni ambientali del pianeta.
Il rischio più grande ed i maggiori problemi ricadono, però, sulle generazioni future alle quali non possiamo assicurare un pianeta abitabile con quantitativo di risorse sufficienti da poter garantire loro una qualità della vita dignitosa nel lungo periodo.
La questione ambientale, infatti, porta alla consapevolezza che difendendo la natura, l’uomo difende se stesso.
La crisi ecologica diviene, allora, un problema etico, un problema che riguarda il nostro modo di agire nei riguardi della natura e degli uomini di oggi e di domani.
Ciò ci induce a riflettere sulla scarsa sensibilizzazione di larghe fasce della popolazione circa il problema ambientale, interrogandoci sia sul livello di comunicazione – informazione dei fatti ambientali, sia sulla scelta delle adeguate strategie nell’opera di sensibilizzazione.
Ogni cittadino ha la responsabilità di comportarsi correttamente nella gestione della natura, attuando un orientamento culturale strettamente connesso ai processi di sviluppo ambientale, economico e sociale.
E’ necessario accelerare l’edificazione di una matura coscienza ecologica sempre più attrezzata di valori forti quali solidarietà, bene comune, uguaglianza, destinazione universale dei beni, pace, libertà.
Al di là delle motivazioni etiche, la difesa dell’ambiente assume dei risvolti pragmatici da non sottovalutare: dietro un ecologismo superficiale e romantico, c’è ancora la non percezione del reale immediato pericolo di collasso ambientale e l’impossibilità di rinunziare alle comodità ed alle abitudine acquisite del benessere.

Ciò significa scoprire una contraddizione insita nel concreto vivere quotidiano che sminuisce l’importanza della singola azione individuale (non sarà il mio gesto a salvare il mondo!) e rimanda agli specialisti la responsabilità della difesa ambientale.
Solo l’azione può riparare i danni, evitare i pericoli e diffondere un nuovo modello di vita.
Ora, il problema ecologico è, di fatto, un problema globale e non può essere risolto senza un vasto progetto strutturale, perciò è importante pensare a livello globale.
Il pensare globale, però, non sostituisce il lavoro concreto necessario per risolvere i problemi pratici che stanno “davanti casa” e bisogna qui aggiungere quelli che stanno “dentro casa”.
Pertanto, l’educazione ambientale in famiglia deve perseguire le seguenti finalità:
a) Sensibilizzare ai valori del reciproco rispetto nel rapporto uomo – ambiente;
b) Favorire cambiamenti nello stile di vita e nello stesso tempo promuovere il sorgere di una motivazione all’agire ecologico;
c) Favorire le azioni ecologiche;
d) Interagire con le agenzie educative scolastiche ed extrascolastiche.
Uno degli ostacoli più insidiosi per la diffusione di uno stile di vita sostenibile è legato al concetto di qualità della vita oggi diffuso nella società di massa.
Inoltre, spesso la tutela ed il risanamento dell’ambiente richiedono tempi lunghi ed avvengono in aree territoriali con le quali l’individuo può non avere contatti o interessi immediati; tali considerazioni lo inducono al rifiuto delle proprie responsabilità nei riguardi dell’ambiente ed a non rinunziare alla logica del “tutto e subito al minor costo” tipica del mercato globale in cui esso è profondamente inserito.


La famiglia moderna, quindi, si ritrova ad avere una responsabilità in più: educare, con paziente sforzo pedagogico, ad una logica non utilitaristica bensì solidale, necessaria per attribuire valore morale e materiale alla capacità di creare un nuovo contesto planetario confortevole e sicuro per le generazioni attuali e future.
La famiglia ha il compito, di concorrere a ” progettare e realizzare un modello di sviluppo sostenibile per l’ambiente, una tra le sfide più grandi ed urgenti che ci propongono i nostri giorni.
Occorre acquisire la consapevolezza che non bastano scelte positive da parte d’individui o nazioni, occorrono cambiamenti strutturali nell’economia mondiale per far si che il nostro modello di sviluppo diventi sostenibile.
Ma ciò risulta insufficiente se non si acquisisce una nuova sensibilità al bene comune ed alla fratellanza universale, e se per una parte considerevole della popolazione mondiale non si intraprende un radicale cambiamento dei propri comportamenti consumistici.
Riuscire in una tale impresa comporterà una svolta epocale nella società umana dal sapore rivoluzionario.
Bisogna realizzare oggi nell’educazione ambientale e nelle famiglie lo spirito di una ricomposizione di un rapporto di armonia con la natura che rappresenta un grande atto di amore per l’umanità di domani.
Come si vive per gli altri oggi, così occorre lavorare per l’umanità che verrà.
E’ questa l’anima che vogliamo dare al nostro vivere l’ecologia, che comporta anche educarci ed educare in famiglia al rispetto per la natura e l’osservanza delle leggi ambientali.

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