Sibaritide, patrimonio UNESCO
La sibaritide è un verde e fertile lembo di terra che si affaccia su tutto lo jonio cosentino, incastonato tra il massiccio del Pollino (nord/est) e l' altopiano della Sila(sud.) Su questa fascia di terra la natura ha voluto imprimere le sue più belle poesie. Queste incantevoli impronte della natura che vanno dai paesaggi favolosi e dai panorami mozzafiato della Sila a speroni di roccia scolpiti dal vento e a insenature volute dallo scorrere del fiume Crati che ha contribuito con i suoi detriti ad influenzare la morfologia del territorio, si armonizzano molto bene con le opere eseguite con grande maestria dagli antichi avi che ebbero a capire la bontà di questo territorio che con la sua fertilità ha dato agrumi di ottima qualità e olio di oliva apprezzato in tutto il mondo. Ma ha dato soprattutto un salubre clima. Nella sua pianura c’è una eterna primavera e quando fa proprio caldo c’è il mare jonio a rinfrescare. Impossibile descrivere a parole lo scenario che si presenta al visitatore attento. Di questa terra si sono innamorati tutti gli antichi. E i saggi hanno capito che invece di sfruttarla, depredarla come poi fecero purtroppo gli altri i popoli che si sono avvicendati con le loro dominazioni (da considerare vere e proprie invasioni) e come del resto sta facendo il moderno potere,occorreva valorizzare il territorio con opere che spiccassero come diamanti in questa incastonatura naturale già di per se preziosa.
Ed ecco la grande simbiosi tra i greci e il territorio, tra i bizantini e la natura.
Un ecosistema non violentato ma esaltato dalle esigenze umane: esigenze di difesa, di qualità di vita, di arte, di spiritualità.
Ed ecco il Castello di Corigliano, la torre di Sant’ Angelo a Rossano, il Castello di Capo Spulico come esempi di strumenti di difesa contro le invasioni. Gli insediamenti stessi si creavano tenendo conto dell’habitat onde soddisfare contemporaneamente le esigenze difensive ma anche quelle spirituali e quelle artistiche.
La invincibile Rossano è posta su una collina rocciosa che domina tutto il golfo jonico e quindi la sibaritide.
Si poteva entrare solo attraverso delle porte. Queste porte oltre ad essere fortificate erano veri e proprie opere d’arte.
Nonostante l’incuria ,ancora oggi si rimani affascinati nell’ammirare i loro resti
Ma anche i conventi, le chiese si sono inseriti benissimo nella natura.
Il San Marco si erge su una rupe rocciosa con cui viene a formare unico corpo proiettandosi così nel cielo quasi a sfidare i tempi e i domini
La Chiesa del Patiryon è completamente immersa nella natura e con la stessa crea un’atmosfera indescrivibile. Un esempio di arte e spiritualità è il codex purpureo, un gioiellino insieme all’oratorio San Marco
Insomma è una gara fra gli uomini e la natura a chi sa fare meglio e ci si copia .Così non si sa dove finisce la leggenda e incomincia la realtà.
Chi ha scolpito i Giganti di Campana (cs) (due enormi elefanti)? .La natura o l’uomo?
Chi ha dipinto la madonna Achiropita conservata nella cattedrale di Rossano? Achiropita vuol dire non dipinta da mano umana. Enea è nato a Longobucco ? (Longobucco è un antichissimo borgo della Sibaritide rimasto intatto nel tempo). Il dott. Vincenzo Astorino uno studioso locale che si occupa di Storia e Mitologia asserisce ciò in un libro di prossima pubblicazione
Insomma così come ce l’hanno lasciata i greci e i bizantini la sibaritide è un tesoro di storia, arte, spiritualità, mitologia, leggende, paesaggi, panorami, borghi antichi, mare stupendo e montagne maestose .Ciò vuol dire che la sibaritide è una gloria dell’Italia tutta. Solo visitando questo territorio e leggendo un po’ della sua storia (sibaris, fondata dagli achei nell’VIII A.C., fu la città più importante della Magna Grecia, il cui grado di civiltà è riconosciuto da tutti) capite che la Sibaritide può essere e deve essere un vanto dell’Italia.
Quindi tutti chiedo di sostenere la candidatura che Fare Ambiente con la sapiente e decisa regia del suo coordinatore regionale, Avv. Antonio Iaconetti, sta per avanzare all’Unesco per fare dichiarare la Sibaritide patrimonio dell’Umanità
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