mercoledì 16 settembre 2009

PROGRAMMA 2009 FAREAMBIENTE CALABRIA

PROGRAMMA 2009 FAREAMBIENTE CALABRIA
Fare Ambiente Calabria per l’anno 2009 propone diverse azioni volte al miglioramento, alla rivalutazione e alla sostenibilità del territorio calabrese. Oggi viviamo in un’epoca molto meno rassicurante di quella del miracolo economico dove i giovani progettano, sognano o si illudono di lavorare per far qualcosa di bello e giusto.
Noi di Fareambiente vogliamo rispondere alla crisi dando una spinta interiore, sia estetica che pragmatica per creare un progetto buono concreto e condiviso. E forse i calabresi sono d’accordo, perché in mancanza di una crescita quantitativa, si cerca, ed è giusto, una crescita “qualitativa della vita”e quindi dell’ambiente che ci circonda. Per far questo abbiamo bisogno anche della “creatività”, che ci è stata narrata nel nostro Paese come il motore che mette tutto insieme, e che grazie all’apertura mentale, della cooperazione del nostro movimento, e aggiungo, non per ultimo ,all’innovazione riesce a scardinare vecchie ideologie politiche-ambientali, meccaniche e ripetitive, talvolta anche drammatiche, sulle quali il nostro presente impone l’attenzione. Questo è l’anno europeo dell’innovazione e della creatività. Da Bruxelles sono stati chiamati eminenti studiosi del “verbo creativo” per pensare ad una serie di eventi-iniziative che intreccino collaborazioni tra i Paesi dell’Unione. E proprio la collaborazione è uno dei fulcri fondamentali del nostro programma, vogliamo coinvolgere i singoli cittadini, piccole e medie imprese per promuovere un “ambientalismo creativo”. Prima della crisi si pensava che proprio la creatività potesse essere il grande motore per le professioni, per i territori e per le economie dei luoghi del Vecchio Continente. Noi come Fare Ambiente Calabria vogliamo istituire una rete creativa, culturale economica sociale e sostenibile. “Fare” in modo che la creatività possa creare valore e che non sia solo una questione di immagine. Attraverso la creazione di un parco archeologico, da gestire come Fare ambiente, vogliamo valorizzare i due titanici litici che da secoli dominano la radura “dell’Incavallicata” di Campana, piccolo centro della Sila Grande cosentina. La zona, tra l’altro e' particolarmente ricca di testimonianze preistoriche ed i “giganti di pietra” sfidano il tempo e le intemperie, aspettando la loro giusta collocazione e visibilità nel mondo archeologico. Intendiamo svelare dunque questo mistero ma soprattutto rivalutare e rendere visibili a tutti i cittadini tali reperti come del resto tutti gli altri monumenti che sono trascurati o abbandonati. Un esempio recente lo abbiamo avuto a Rossano quando una domenica pomeriggio ci siamo recati nel centro storico dove è presente un’antica chiesa Bizantina di San Marco, un gioiellino di arte Bizantina che purtroppo non siamo riusciti a visitare perchè l’ingresso era chiuso con un poco artistico catenaccio. E sempre a Rossano è gelosamente custodito, nel Museo Diocesano, il Codex purpureus, un evangelario greco del V sec. di origine mediorientale.
Il Codex potrebbe essere arrivato in Calabria trasportato dai monaci melchiti che, tra l'VIII e il IX secolo fuggirono dalle persecuzioni subite durante le guerre tra arabi e bizantini.
Altra ipotesi vuole che il Codex pervenne alla cattedrale di Rossano in dono da un nobile bizantino.
Il nome Purpureo deriva dal colore rosso della pergamena usata; le pergamene purpuree erano, infatti, utilizzate nel mondo bizantino solo per i documenti più preziosi.
Il Codex è considerato il piu' alto esempio di codice greco miniato tra quelli esistenti al mondo.
La sua unicità e antichità lo rendono, senza ombra di dubbio, un documento di valore inestimabile.
Sul Codex Rossano e la Calabria si giocano una carta importantissima, ovvero l’opportunità che il Codex venga inserito, dall’UNESCO, nel “Registro della Memoria” come bene patrimonio dell’umanità.
E fare Ambiente Calabria spenderà tutta se stessa affinchè ciò avvenga facendo propria e sostenendo l’iniziativa risalente al dicembre del 2006 intrapresa ufficialmente da tutti i sindaci del rossanese.
Pensiamo di creare un percorso culturale che unisca, partendo da Rossano, passando per l’antica Sybaris, da Petelia – l’attuale Strongoli – mitica città fondata da Filottete che dopo la battaglia di Canne (216 a.C.), rimase l'unica città brettia alleata di Roma e dovette sostenere, da sola, l'attacco dei Cartaginesi e teatro della battaglia tra Annibale e Marcello, per giungere a Kroton la città di Pitagora e del tempio di Era Lacinia, e continuando ancora tra i tanti siti e gli innumerevoli tesori che arricchiscono la nostra Calabria.
La nostra Calabria – Italia, terra ricca di storia e di mitologia, è attraverso la riscoperta e la valorizzazione della sua storia che deve trarre nuova linfa per creare opportunità di sviluppo e ricchezza per un territorio troppo spesso associato a episodi cruenti .
Intendiamo, a tal proposito, fare una mapping di tutto il territorio per far sì che i nostri tesori possano riemergere e avere la loro visibilità rivalutando così il nostro territorio. E’ già in fase avanzata la costruzione di un portale web dove allocare tutte le foto e le notizie dei siti archeologici e monumentali della regione, anche per raccogliere testimonianze e segnalazioni dei siti e dei monumenti storici che meritano attenzione.
Contiamo, così di coinvolgere sensibilizzare ed educare il più possibile, sopratutto le nuove generazioni, al bello ed alla tutela del nostro territorio.
"L'Italia e con essa la Calabria devono risalire ai primi posti del turismo mondiale trovando il giusto equilibrio tra la difesa di un patrimonio artistico e naturale unico al mondo, e la valorizzazione dei suoi beni ai fini del rilancio della nostra economia".
Tale rilancio passa anche dalla costruzione di opere come il Ponte sullo Stretto di Messina , opera che riveste una fortissima valenza sia sul piano prettamente tecnologico, che dell'immagine ma, soprattutto per il ruolo che andrà a ricoprire per lo sviluppo socio-economico dell'area calabro-sicula e dell'intero Paese.
Pensiamo che i problemi per la sua concretizzazione siano di natura prettamente politica, più che di impatto e problematiche ambientaliste, che a nostro avviso non esistono!!!
Anzi, il ponte, per come è stato concepito, andrà a ridurre l'impatto ambientale a cui attualmente è sottoposta l'area dello stretto, a causa dell'intensissimo traffico marittimo presente...
E, comunque, la sua realizzazione va inquadrata positivamente anche rispetto al potenziamento viario (strade, ferrovie ed autostrade), che grazie al ponte subiranno necessariamente un’accelerazione per il completamento dei vari cantieri "eternamente in corso d'opera", che devono essere pronti obbligatoriamente alla data di inaugurazione del Ponte, con grande beneficio della nostra vocazione turistica, che se ben concepita porterà una crescita socio-economica non indifferente! E’ dal ponte che deve partire la dorsale calabro-adriatica che collega il profondo sud con il nord facendo così dell’Italia un unico popolo.

Come Calabresi prima, e come Fare Ambiente, siamo pronti a vigilare e sollecitare le istituzioni statali affinchè la costruzione del Ponte divenga finalmente realtà in tempi relativamente brevi e insieme con essa la relativa necessaria rete infrastrutturale
San Fili, 20.01.2009
Il Coordinatore Regionale
Avv. Antonio Iaconetti

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